martedì 14 febbraio 2017

ROYAL BLACK MASK: MIRACOLO CONTRO I PUNTI NERI? LA VERITÀ DEFINITIVA: COSA (E COME) FUNZIONA DAVVERO! #j8iMb






Ne avevamo già parlato, ma ultimamente il mondo sembra letteralmente impazzito per le black mask: le maschere nere, di solito del tipo peel off, che si professano un vero e proprio miracolo contro i punti neri.

Le foto, orripilanti, di maschere piene di filamenti sebacei che promettono di purificare la pelle meglio di qualunque altra cosa sia mai stata usata sulla terra, riempiono il web. Ma la domanda che fanno tutti è: funzionano davvero? Come sono fatte? Perché sono apparentemente così efficaci e, nel caso, quali è meglio comprare?

Scopriamo la ROYAL BLACK MASK, tutto quello che c'è da sapere sulla maschera che toglie i punti neri e rende la pelle luminosa e priva di impurità. Conosciamo da vicino questo efficace trattamento di bellezza, scoprendo le migliori maschere in commercio.

 



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CSEA Roma: Concorsi per 27 Laureati a Tempo Indeterminato

La Cassa per i servizi energetici e ambientali (nel seguito, CSEA) ha avviato una procedura per la selezione del proprio personale ai sensi dell’art. 1, comma 670, della legge 28 dicembre 2015, n. 208.

Le domande di partecipazione alla selezione, in relazione ai profili qui indicati, redatte e presentate sulla base dei “Criteri e modalità”, dovranno pervenire entro e non oltre le ore 12:00 del 1° Marzo 2017.

Possono partecipare alla selezione coloro che, alla data di scadenza del termine per la presentazione delle domande, come indicata in ciascun Avviso di selezione (di seguito: Avviso), sono in possesso dei requisiti generali indicati nel presente articolo, nonché dei requisiti specifici indicati in ciascun Avviso con riferimento al singolo Profilo professionale:

  • Il possesso della cittadinanza italiana.
  • godere dei diritti civili e politici anche negli Stati di appartenenza o di provenienza;
  • essere in possesso, fatta eccezione per la titolarità della cittadinanza italiana, di tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini della Repubblica Italiana;
  • adeguata conoscenza della lingua italiana, che sarà accertata in sede di colloquio (prova orale). I cittadini di paesi terzi, in possesso del diritto di soggiorno, potranno partecipare alla selezione a condizione che abbiano conoscenza della lingua italiana, che sarà accertata in sede di colloquio);
  • Il godimento dei diritti civili e politici;
  • non essere stato interdetto/a dai pubblici uffici, nonché destituito/a o dispensato/a, ovvero licenziato/a dall’impiego c/o una Pubblica Amministrazione, ovvero non essere stato dichiarato/a decaduto/a da un impiego statale a seguito dell’accertamento che l’impiego stesso è stato conseguito mediante la produzione di documenti falsi o viziati da invalidità;
  • non essere coinvolto in alcun procedimento amministrativo o giudiziario previsto dal D.Lgs n. 231/01 e s.m.i.;  essere immunità da condanne penali e, comunque, immuni da ogni fatto che comporti la non legittima costituzione del rapporto di lavoro.

 

La domanda di partecipazione alla selezione deve essere redatta, a pena di esclusione, secondo il modello allegato (Modello per la domanda di partecipazione – Allegato 1). La domanda, sottoscritta dal candidato, deve pervenire entro e non oltre le ore 12.00 della data di scadenza del termine stabilita nell’Avviso, mediante una delle seguenti modalità:

  • per via telematica, con messaggio di posta elettronica certificata (PEC) del candidato al seguente indirizzo: ; csea@pec.csea.it
  • a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento, al seguente indirizzo: Cassa per i servizi energetici e ambientali – via Cesare Beccaria, n. 94 00196 – Roma – Piano Terra – Ufficio Protocollo
  • consegnata a mano al medesimo indirizzo di cui alla precedente lett. b), nell’orario di apertura degli Uffici della CSEA: dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 17.00. Nella data di scadenza del termine di presentazione

 

Per scoprire tutti i profili professionali e relativi requisiti specifici per la Candidatura, vi rimandiamo alla pagina Concorsi della Cassa dei servizi Energetici e Ambientali di Roma.

www.csea.it/site/informazioni/bandi-concorso



Fonte: http://www.circuitolavoro.it/88778/csea-roma-concorsi-tempo-indeterminato

Liberarsi del problema dell'ACNE per sempre con BLACK MASK #yVR53





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Black Mask ha dimostrato un'efficacia notevole nella battaglia contro l'acne e la pelle problematica.

Nella nostra cosmetica si utilizzano solo componenti naturali di classe premium.

La nostra azienda usa metodi moderni e innovativi per realizzare linee di successo nell'ambito della cura della pelle del viso.

Prima di lanciare la vendita, la nostra cosmetica supera un controllo dermatologico e test clinici.

 



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Come scegliere tra due offerte di lavoro?

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In quale settore vorrei lavorare? Cosa cerco in un’azienda? Qual è il mio profilo professionale? Queste sono solo alcune delle domande che ti possono venire in mente quando arriva il momento di definire la tua carriera professionale e cercare un lavoro che rispecchia le tue aspettative.

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Bene, ci sono momenti in cui la scelta di un lavoro diventa un compito complesso, per esempio quando si è obbligati a scegliere tra due offerte di lavoro molto simili. Oggi, noi di CliccaLavoro vogliamo darti gli strumenti adeguati per scegliere tra due posti di lavoro facendo in modo che il tutto non si trasformi in un incubo e, soprattutto, cercando di farti fare la scelta migliore.

In primo luogo, quando bisogna scegliere tra un lavoro e un altro, molti si fissano sullo stipendio, considerando questo fattore come un elemento decisivo. Ovviamente, lo stipendio non è l’unico elemento importante. Lo stipendio annuo è un incentivo importante ma bisogna considerare anche altri fattori importanti per lo sviluppo della tua carriera professionale.

Quindi lo stipendio, anche se è importante, non è sempre sinonimo di felicità in termini professionali. La remunerazione economica non assicura una crescita professionale. Quando scegli un lavoro con uno stipendio iniziale alto, devi tenere in conto che le possibilità di progredire sono molto remote.

Alla fine, lo stipendio non è tutto. Ci sono altri fattori molto importanti nel momento in cui fai una scelta per un determinato posto di lavoro che contribuiscono alla tua formazione personale e professionale. È molto importante conoscere il clima e la cultura dell’impresa. I due aspetti ti faranno capire come sarà il tuo lavoro futuro, l’ambiente in cui si svilupperà e la relazione con i tuoi colleghi e con i tuoi capi. Inoltre, sapere come si lavora in un’azienda può aiutarti a capire com’è organizzata. È un buon modo per valutare il tuo futuro posto di lavoro.

Allo stesso modo è interessante e importante porsi una serie di domande come: di quali mansioni mi occuperò? È quello che voglio? Il mio profilo è adeguato? Svilupperò un’attività in linea con le mie competenze? Questi quesiti ti aiuteranno a decidere tra due o più offerte di lavoro.

Ogni persona ha i suoi criteri quando deve scegliere un luogo di lavoro. Per qualcuno sarà più importante lo stipendio e per qualcun altro la formazione aziendale e le possibilità di crescita. L’importante è trovare una soddisfazione professionale.

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L'articolo Come scegliere tra due offerte di lavoro? proviene da Blog Cliccalavoro.

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Fonte: http://blog.cliccalavoro.it/come-scegliere-tra-due-offerte-di-lavoro/

Varikostan: Sostanza Rimedio e Trattamento Per Vene Varicose? #K8Mrm






Varikostan: Rimedio e Trattamento Per Vene Varicose? – Ci siamo già occupati dell’argomento vene varicose nell’articolo Varicastan: Crema Per Vene Varicose (Prezzo e Opinioni), oggi parliamo dell’evoluzione di questo prodotto, il nuovo Varikostan Crema per vene varicose, un prodotto migliorato ed ancora più efficace. Sul sito ufficiale, www.varikostanitalia.it, viene messo subito in evidenza, oltre la possibilità di comprare questa crema per vene varicose con uno sconto del 24%, quelle che sono le principali proprietà ed i benefici che si ottengono con un utilizzo frequente e regolare di questa crema, ovvero: Un effetto curativo per le ulcere varicose Un ripristino naturale del flusso sanguigno Un rafforzamento delle pareti venose Una riduzione concreta del dolore alle gambe Una riduzione del rischio di formazione di trombi Un miglioramento della funzione delle valvole venose Una riduzione del lieve gonfiore dei tessuti.



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Inbound Strategies: il 10 e 11 marzo a Milano l’evento da non perdere

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Cos’è Inbound Strategies?

L’Inbound Strategies è un evento che nasce con l’obiettivo di rispondere alle esigenze del pubblico relativamente al mondo dell’Inbound marketing, tecnica di cui si sente molto parlare da qualche anno a questa parte.

L’Inbound marketing copre diversi ambiti, dalla SEO al Content marketing, passando per il Social media marketing e molto altro, per questo nasce l’esigenza di creare due giornate formative: per soddisfare tutti i dubbi di coloro che si approcciano a questo tipo di strategia di comunicazione.

Ci sono molti eventi dedicati a questa disciplina, ma l’Inbound Strategies si differenzia dagli altri perché offre la possibilità ai partecipanti di avere un’esperienza formativa a livello teorico, con molti momenti pensati alla messa in pratica delle informazioni.

Insomma, questo evento si pone l’obiettivo di formare i partecipanti a 360° gradi, fornendo basi e strumenti per iniziare a lavorare con le tecniche di Inbound marketing.

Perché l’Inbound marketing è importante?

Inbound marketing significa lavorare su differenti tecniche per permettere a potenziali clienti di ritrovare un brand utilizzando lo strumento internet, abbandonando il modello tradizionale di tipo diretto (Outbound marketing), composto da claim altisonanti e messaggi persuasivi al cliente.

Le tecniche di Inbound marketing possono essere applicate in qualsiasi tipologia di azienda ed organizzazione che utilizzi la rete come mezzo di comunicazione per la fidelizzazione di clienti acquisiti e per raggiungere quelli potenziali.

I vantaggi dell’applicare una metodologia indiretta sono molteplici e possono essere così riassunti:

  • Possibilità di essere trovati in rete attraverso le keyword utilizzate dagli stessi utenti per ricercare prodotti o servizi affini a quelli di una determinata azienda;
  • Comprendere i movimenti effettuati dagli stessi utenti una volta atterrati sul sito web di riferimento;
  • Quali sono i prodotti o servizi maggiormente apprezzati e come avviene il processo di acquisto;
  • Tenere traccia e aver la possibilità analizzare l’andamento del sito web aziendale e dei social network utilizzati dall’attività. Quest’ultimo punto permetterà a coloro che utilizzano questa tecnica di comprendere i gusti della community di utenti, producendo contenuti più idonei alle esigenze, migliorando in base all’analisi dei risultati ottenuti.

Inbound Strategies: dove, quando e perché

L’Inbound Strategies sarà quindi utile ai partecipanti per mettere bene a fuoco le varie tecniche necessarie a studiare una strategia di vendita indiretta.

L’evento sarà spalmato su due giornate di formazione intense: venerdì 10 marzo e sabato 11 marzo dalle ore 09:00 alle 18:00 (circa). La location scelta per questo evento è molto esclusiva, parliamo del Grand Hotel Barone Sassj situato a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano.

I relatori saranno 30 totali e sono stati studiati ben 7 workshop per mettere subito in pratica le informazioni acquisite durante le ore di formazione teorica. Il fatto di poter passare dalla teoria alla pratica, durante un evento, è molto utile per l’acquisizione di un metodo standard da riportare nella vita lavorativa quotidiana.

Gli speaker di Inbound Strategies sono nomi molto importanti del panorama digitale italiano: Ivan Cutolo, Ivano de Biasi, Valentina Falcinelli, Riccardo Mares, Veronica Gentili, Jacopo Matteuzzi, Valentina Vellucci, Matteo Pogliani, Valentina Tanzillo, tanto per citarne alcuni. Inoltre, ci sarà un relatore d’eccezione, quello che si è impadronito di Google con qualsiasi keyword inerente alla tecnologia: parliamo di Salvatore Aranzulla che spiegherà ai partecipanti la sua metodologia di creazione contenuti per scalare la SERP.

Per leggere tutto il programma di Inbound Strategies, vi lasciamo il link dove potrete leggere come saranno strutturate le due giornate di formazione intensa.


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Fonte: https://blog.leevia.com/news-digital-marketing/inbound-strategies/

Quando il relax inizia dalla doccia #W9UNH





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Se state cercando fin dalle prime ore del mattino la giusta energia per affrontare la giornata, o se volete rilassarvi dopo il fitness, non c’è relax migliore di una bella doccia!

La doccia non è solamente un metodo veloce per detergersi, ma anche un efficace momento di relax e distensione muscolare. Alcuni recenti studi dimostrano come la doccia sia in grado di agire da tonico anti-stress, in grado di rilassare in pochi minuti corpo e mente.

Perciò approfittate della doccia per concentrarvi su un momento del tutto dedicato a voi stessi.

Per esempio, 1 o 2 minuti di doccia fredda sono indicati di prima mattina come tonificante per i muscoli. Per un effetto maggiormente tonificante, occorre far scorrere il getto d’acqua su tutta la lunghezza del corpo, ad una temperatura di circa 25°.

La doccia calda invece, è indicata per le giornate di stress intenso, dal momento che agisce beneficamente sul sistema nervoso.

Per stimolare la circolazione è possibile aumentare la temperatura anche fino i 40° , ricordandosi di non superare i 3 minuti. Mentre la doccia fredda è sconsigliata per chi soffre di pressione alta, la doccia calda non dovrebbe essere troppo prolungata per chi ha la pressione bassa.

In pochi sanno che il caffè dona incredibili benefici alla pelle. Come sappiamo, tra le proprietà della caffeina, ci sono già la capacità di incidere sul sistema nervoso, rendendoci più attivi, e favorire il dimagrimento. Chiunque può usufruire di questi benefici semplicemente facendo una doccia tonificante con Coffee Shower Gel di Fair Squared.

Risultati immagini per Gel Doccia al Caffè - Coffee Shower Gel

E' un gel doccia specifico per uomo, per nutrire ed idratare la pelle. È un prodotto a base di olio di oliva della Palestina ed estratto di caffè della Bolivia, tutti certificati Fairtrade: per una sferzata di energia per tonificare e riattivare la pelle. Non contiene SLES e parabeni.

 

 



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Cos’è il web writing: anatomia di una professione

Il web writing è quella professione che permette ai proprietari di blog e siti web di accogliere gli utenti con contenuti utili e informativi. Ma anche di portare le persone verso un obiettivo specifico. Ad esempio la vendita. Può essere una buona definizione? Cos’è il web writing? Bastano queste parole?

Cos'è il web writing

In parte sì. Questa è una spiegazione razionale e definita. Può essere usata in tutte le occasioni che esigono parole di circostanza. In realtà il lavoro del web writer è molto più articolato e complesso. Spesso i problemi legati al lavoro online nascono proprio da questo passaggio: non c’è una buona comunicazione, una definizione esaustiva del valore veicolato dalla scrittura.

Questo è il mio punto di vista. Ancora una volta, cos’è il web writing? Semplice scrittura? Un modo per mettere in pratica quello che hai imparato a scuola? In questo articolo voglio tracciare un percorso per avere sotto controllo tutti i passaggi indispensabili per comprendere questo mondo.

Una definizione di web writing

Non esiste un unico modo per intendere il web writing. In realtà questa professione è variegata, ricca di sfumature. Quando mi chiedono informazioni sulla scrittura online rimango sempre di stucco, ho bisogno di tempo per spiegare tutto ciò che si trova intorno a questo tema. E le competenze necessarie per esercitare.

Quindi, quanti tipi di web writing conosci? In primo luogo c’è la scrittura delle pagine di un sito web, il classico progetto della PMI che ha bisogno di un punto di riferimento online. Qui scrivi le pagine Chi Siamo e Servizi, dai forma alle necessità di un’azienda di essere rintracciabile online. E completi tutti i passaggi utili per creare dei testi convincenti.

Poi ci può essere un web writing orientato al blogging, qui devi scrivere gli articoli sul diario online. E poi c’è la specializzazione legata al copywriting. Qui le bozze piene di contenuto lasciano il posto al lavoro raffinato: naming, tagline, headline, elementi che permettono a una landing page di ottenere grandi risultati. Pagine web, articoli, titoli e call to action: solo questo è il web writing?

Ci sono anche competenze specifiche. Tipo quelle che ti rendono un professionista nel settore dell’e-commerce o delle landing page. Molti web writer si specializzano non in base alla piattaforma ma all’argomento. Food, travel, beauty, tech: ci sono competenze specifiche. Cos’è il web writing? Un percorso che ti porta verso una realtà definita. Puoi scrivere molto, non puoi scrivere tutto.

Da leggere: qual è la differenza tra web writer e copywriter

Chi è e cosa fa il web writer

Il web writer scrive per accontentare due figure: il lettore e il motore di ricerca. Il più importante? Sicuramente il primo perché è quello che acquista o prenota, scarica o invia una richiesta di preventivo. D’altro canto Google lo dice sempre: scrivete per le persone, non per i motori di ricerca. L’ottimizzazione SEO di un articolo segue questa linea, con l’aggiunta di qualche dettaglio.

Ad esempio? Il tag title, l’elemento più importante per il posizionamento di una pagina web. Poi c’è la meta description, che annuncia i dettagli che trovi nella stringa aggiuntiva dello snippet. Queste sono nozioni che un web writer deve maneggiare, perché la scrittura online deve remare nella giusta direzione. Ovvero quella che viene indicata anche in questo schema: creare il contenuto ideale.

Chi è e cosa fa il web writer

Cosa significa creare il contenuto ideale? Ci sono ricerche trasazionali che puntano al fare qualcosa. Poi trovi le query navigazionali che si muovono verso un sito web specifico e quelle informazionali che cercano informazioni. E che sono la maggior parte delle richieste effettuate su Google, circa l’80%. Il compito del web writer: creare testi capaci di rispondere a questa logica.

Una logica che, in buona sostanza, divide i contenuti in 3 parti: quelli che danno informazioni di base (chi siamo, contatti), le pagine commerciali (landing page) e gli articoli del blog. Che forniscono informazioni e soddisfano esigenze non direttamente legate alla vendita. In questo modo, però, la logica inbound marketing si delinea definitivamente e si mette in pratica con successo.

Come diventare web writer: le competenze

Quali sono le competenze necessarie per diventare un web writer? Questa è un’altra domanda che dovrebbe essere affrontata da un libro, magari da un trattato. In realtà le sfumature dipendono dall’incarico, dal lavoro da seguire. Ma ci sono delle caratteristiche universali che valgono in tutte le occasioni. Allora, come si diventa web copywriter? Ecco la base di partenza.

  • Conoscenza della buona scrittura – Sai di cosa sto parlando, vero? La base di partenza è la lingua italiana e devi conoscere tutti i dettagli del terreno di gioco. Scrivere bene è una sfida, accettala e inizia a migliorare le fondamenta del tuo lavoro.
  • Personalità e stile – La conoscenza di base è importante, ma non deve mai mancare la tua impronta personale. Il tuo stile. La tua capacità di trasformare un blocco di testo in qualcosa di unico. E di riconoscibile. Non rinunciare mai a tutto questo.
  • Leggibilità e struttura del testo – Un web writer non deve solo saper scrivere, deve organizzare il testo in modo da ottenere il miglior risultato possibile in termini di leggibilità. Devi essere interessante e sempre facile da scorrere.
  • Ottimizzazione SEO – Google ama i contenuti scritti bene, utili per le persone. Quindi chi lavora in questo settore deve essere in grado di lavorare sull’ottimizzazione di una pagina web. Non devi essere un SEO expert, ma un web writer preparato.

Ancora un punto per chi lavora come web writer: scegliere e valutare le fonti per scrivere un articolo, compilare un itinerario, descrivere un prodotto o un servizio. Tutto questo ha bisogno di competenza, di conoscenza. Per questo devi essere capace di individuare le migliori fonti.

Come trova lavoro un web writer

Ci sono diversi modi per trovare lavoro nel mondo del web writing. All’inizio non è facile, tutti scalpitano alla ricerca di un contatto. Soprattutto se non hai un nome forte alle spalle. Il primo passo è questo: fare in modo che la tua identità sia associata a valori positivi. Quindi devi puntare sul personal branding. Il modo migliore per procedere? Sei un web writer, quindi ti consiglio di aprire un blog.

Un blog su WordPress self hosted, capace di veicolare il tuo valore. L’inbound marketing funziona, devi attirare le persone sulle landing page e vendere i servizi che preferisci. Ad esempio quello di articolista, di digital PR o di copywriter. Sei tu a gestire i flussi e a sceglierti i clienti. Questa è la strada più difficile ma anche quella più conveniente nel tempo perché ti rende indipendente.

Come trova lavoro un web writer

Questo è anche il modo migliore per guadagnare con un blog. Ma ci sono vantaggi indiretti, nel momento che usi il blog per lavorare sul brand ti arrivano una serie di contatti da fonti differenti. Ad esempio Facebook. La gente legge i tuoi articoli e ti scrive nella chat: “Ehi, vuoi fare questo per me?”. Lo ripeto, non è un processo immediato. Non è neanche certo. Però funziona e ti porta tanti clienti.

Altri modi per trovare lavoro? Ci sono i siti che trattano offerte di lavoro per web writer, come Jobrapido, ma in questi casi è difficile seguirli tutti. Io ti consiglio di creare un Google Alert con le parole “web writer” e “copywriter”: il programma ti aggiornerà via email con gli annunci che ti riguardano.

Ci sono anche siti come Melascrivi , O2O e Greatcontent che mettono in contatto autori e clienti. Possono essere delle buone palestre per iniziare, ma poi devi svincolarti e creare il tuo circuito.

Da leggere:  listino prezzi e tariffario copywriter, quanto guadagna un creativo

Webwriter freelance o dipendente?

Questo dipende dalla tua indole. Come web writer freelance hai tanta libertà a disposizione ma anche una bella responsabilità. Non c’è stipendio, non ci sono garanzie, sei solo davanti ai problemi della partita IVA. Il web writer dipendente, invece, ha una struttura alle spalle.

In questo caso il web writer può fare affidamento ai colleghi, può avere un supporto pratico. Ma è limitato, deve seguire la linea. E non può guadagnare oltre ciò che è stato stabilito. Però ci sono le ferie e i benefit. Dipende dalla forza d’animo e dalla capacità di affrontare il mondo del lavoro.

Quanto guadagna un web writer?

Questo settore è attraversato da una vena problematica che risponde al nome di sottocosto. Ci sono persone che scrivono per pochi denari, che si fanno pagare 1 euro ad articolo. E questo non va bene. Non va bene perché così tutto il settore si appiattisce, i clienti pensano di fare un grande affare ma in realtà stanno comprando un servizio scadente che non porterà risultati.

Quindi sarà sempre colpa di chi scrive se le cose andranno male. Invece bisogno investire. Quando costa un articolo? Quanto farsi pagare per un post? Dipende, non esiste un prezzo definito a priori. Ma non puoi partire da due o tre monete. Puoi avere come base di partenza 20 euro e poi aggiungere dei benefit che fanno salire il prezzo a 30 o a 40, è una soluzione per creare un preventivo efficace.

Ma quanto vale realmente il tuo lavoro? Puoi guadagnare di più con la scrittura online? Sì, ma devi essere disposto a creare dei contenuti degni del tuo nome. Ed è qui che la differenza è evidente: il brand, se sei un professionista conosciuto puoi alzare il prezzo. Altrimenti è difficile ottenere la fiducia del cliente. Questo a prescindere dalla qualità del lavoro che deve essere sempre confermata.

Cos’è il web writing per te?

In questo articolo trovi la mia opinione sull’argomento web writing. Qui trovi ciò che devi sapere per lavorare bene in questo mondo, e come trovare lavoro. Puoi approfondire anche alcuni passaggi indispensabili sulle caratteristiche di base. Ma non basta tutto questo: aspetto la tua opinione nei commenti. Vuoi aggiungere qualcosa? Cos’è il web writing per te, in base alla tua esperienza?

Ciao! Cos’è il web writing: anatomia di una professione è un post scritto da Riccardo Esposito. Scarica l'e-book gratuito "Keep Calm and Write" e seguimi su Google Plus.

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Fonte: http://www.mysocialweb.it/2017/02/09/cose-il-web-writing/

ALOE FEROX : Dimagrire con serietà e semplicità #lAbpr






Chi di noi non ha desiderato almeno una volta nella vita di poter dimagrire senza sforzi? 3, 5, 10 o più kg ancorati sulla pancia, sui fianchi sulle gambe e sui glutei, immobili e deformanti, e chi più ne ha più ne metta, purtroppo però questo prodotto magico non esisteva e ci si trovava costantemente a fare rinunce su rinunce quasi sempre con risultati brevi o addirittura nulli...

FINO AD OGGI!

Ve lo dico senza mezzi termini, questo prodotto è stato per me e per molte mie amiche ed amici una vera rivoluzione, una capsula per un dimagrimento normale, due per uno intenso e tre capsule al giorno prima dei tre pasti per i casi davvero disperati e i kili e v a p o r a n o !!!!



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I Capelli tornano sani e forti con Hair Megaspray #vo0Uk





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Credo che a coloro che si prendono cura di sé sia capitato di avere qualche grosso problema con i propri capelli.

HAIR MEGASPRAY è un trattamento naturale e ricco di vitamine adatto a tutti i tipi di capelli. Questo prodotto va a rigenerare i follicoli, ripristinando i tuoi capelli, che torneranno a essere forti e brillanti dalla radice fino alla punta. La formula di HAIR MEGASPRAY è stata sviluppata da degli scienziati con lo scopo di garantire i migliori risultati nel trattamento di capelli secchi e danneggiati, così come contro la calvizie.

Ecco la lista degli ingredienti che compongono MegaSpray: 
 1. Olio di Bardana (rinforza le radici ed elimina la forfora) 
 2. Olio di Argan (attiva la crescita dei capelli e protegge dai raggi UVA) 
 3. Vitamina ? (allevia le infiammazioni e il prurito del cuoio capelluto, rigenera i capelli) 
 4. Vitamina ? (previene la caduta dei capelli e nutre le radici) 
 5. Oli di cocco e Avocado (arrestano la caduta dei capelli) 
 6. Estratti delle radici di acoro, bardana, salvia e quercia (migliorano la circolazione capillare e alleviano le infiammazioni) 
 7. Olio di cannella e l’estratto organico del peperoncino (fanno in modo che i follicoli piliferi “si sveglino” e fermano la depigmentazione dei capelli) 
 8. Estratti di Camomilla e ortica (calma il cuoio capelluto e migliora la circolazione capillare)

Come funziona HAIR MEGASPRAY?

HAIR MEGASPRAY contiene un innovativo composto di vitamine, olii essenziali ed estratti naturali di importanza fondamentale per avere dei capelli sani. Anche dopo soli 30 giorni di utilizzo, chi usa HAIR MEGASPRAY potrà notare capelli più idratati e ben nutriti, e un arresto della caduta.

Dopo 7 GIORNI
i capelli saranno rivitalizzati e idratati.
Dopo 14 GIORNI
Visibili miglioramenti nella condizione dei capelli, che diventeranno più folti.
Dopo 21 GIORNI
Perdita dei capelli ridotta. Sarà possibile vedere capelli nuovi sullo scalpo.
Dopo 30 GIORNI
I capelli sono soffici e idratati. Le acconciature saranno più dense e brillanti.

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I METODI EDUCATIVI PIÙ CURIOSI DEL MONDO

Educatori, pedagoghi, psicologi e altri professionisti dell’educazione sono d’accordo che i metodi applicati ai nostri bambini siano in continua evoluzione, adattandosi ai tempi ed anche alle nuove tecnologie. Così, in questo contesto, sorgono nuove forme di insegnamento, alcune anche curiose, delle quali sarà il tempo a decidere se sono efficaci o no. Noi facciamo la nostra parte lasciandovi una spiegazione di questi metodi così innovativi.

1- Il metodo YPD.
Dicono che questo metodo, già in applicazione nella regione spagnola Castiglia-La Mancia, sia la versione educativa del programma televisivo del “Fratello Maggiore”. Il suo obiettivo è potenziare il talento degli alunni, con un educatore che assume più il ruolo di “coach”. È basato su quattro pilastri: energia (equilibrio del corpo e della mente), creatività, comunicazione e leadership (dirigere la propria vita e gestire l’influenza sugli altri).

2- Il metodo giornalistico.
Imparare attraverso i mezzi di comunicazione è l’obiettivo di questo metodo che serve essenzialmente a conoscere la realtà più immediata e urgente. Mettere gli studenti nel ruolo di giornalisti li stimola a farsi domande, ad analizzare, ad essere critici e migliorare le loro doti comunicative per saper diffondere i risultati delle ricerche.

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3- Ritaharju School.
Uno dei migliori istituti finlandesi applica un sistema chiamato Microsoft Innovative Schools Program, che, come indica il suo nome, è patrocinato da questo gigante informatico. Oltre a contare sulla tecnologia più emergente (applicata tanto agli studenti quanto ai professori), il centro propone un ambiente di apprendimento diverso, più accogliente. Per esempio, presenta il così chiamato “Centro Comunitario”, uno spazio dove gli alunni hanno tavole da biliardo e da ping-pong. L’obiettivo è rendere la scuola uno spazio meno soffocante, dove gli studenti possono passare un momento gradevole condividendolo coi loro compagni e, allo stesso tempo, imparando. Le pareti delle classi sono scorrevoli per facilitare il lavoro collettivo e collaborativo. Il centro cerca di integrare la tecnologia in modo naturale nel programma degli studenti, con la finalità di potenziare le abilità proprie del XXI secolo, come gestire strumenti di studio in cloud o imparare a cercare contenuti multimediali utili alla lezione.

4- Green School.
Se nel centro appena descritto la protagonista era la tecnologia, in questa scuola dell’Indonesia lo è l’ambiente, e la sua missione è quella di creare leader globali con questo spirito “verde” al centro dei loro affari. Le aule delle classi sono costruite in bambù, non esistono pareti in cemento, si usano pannelli solari per generare elettricità e presenta 20 ettari di giardino.

5- Steve Jobs School.
Come potrete immaginare, in questa scuola in Olanda si sono ispirati al “padre” della Apple per il suo modello educativo. Così, si tratta di un modello nel quale si potenzia l’autonomia dello studente nel momento di imparare, prima ancora dell’apprendimento collettivo, per potenziare le abilità proprie di ciascuno. L’alunno ha così la possibilità di procedere col suo proprio ritmo, ed è questo ritmo che definirà le sue mete personali e obiettivi accademici. Per raggiungerlo, ogni alunno coordina incontri con i suoi allenatori (professori) per risolvere i suoi dubbi, a qualsiasi ora e in qualsiasi luogo.

6- RBSM Boarding School.
Questo istituto di Malta ha delle materie che poche scuole prevedono: coreografia, teatro, ginnastica cinese, disegno, ceramica, tiro con l’arco… promuovere la creatività, il desiderio di apprendere, la curiosità e l’esperienza in ogni studente. Per quel che riguarda le materie tradizionali, le classi sono di massimo 12 alunni e questi si riuniscono tutti i giorni individualmente col loro professore per approfondire alcuni aspetti o per collaborare nella preparazione delle lezioni.

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Weekly Marketing Recap del 13 febbraio

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Adblock e l’Adv in affanno, Pinterest prova lo shopping interno, Google ci ri-prova con i siti AMP, Twitter chiude il 2016 bene, ma non benissimo

 

Torna, come ogni lunedì, la weekly marketing recap, ovvero la summa delle news più importanti sul fronte del social media marketing e del digital marketing  della settimana scorsa. In particolare oggi ci occuperemo della trimestrale di Twitter, piuttosto deludente, delle AMP di Google, di Pinterest e di pubblicità online.

I conti di Twitter deludono

Twitter ha presentato il bilancio trimestrale di chiusura del 2016 e sebbene ci sia stato un incoraggiante aumento degli utenti attivi, +11% rispetto all’anno scorso, un aumento a “doppia cifra” che non si vedeva da tempo, non c’è stato un adeguato aumento dei ricavi, solo l’1% in più rispetto all’anno scorso, quando nello stesso periodo nel 2016 invece era stato di ben il 48%.

Ciò ha portato ad una perdita di valore delle sue azioni del 10%.

Nel frattempo Twitter ha implementato un filtro per evitare abusi o risposte di bassa qualità ai tweet e un maggiore controllo per evitare che gli utenti bannati si possano re-iscrivere alla piattaforma.

Basterà per fare in modo che gli utenti restino più tempo sul Social Network?

Google fa una leggera retromarcia sulle AMP

AMP, ovvero Accelerated Mobile Pages, è una tecnologia di Google che permette di creare delle pagine web incredibilmente veloci a caricarsi, rese disponibili direttamente dalla SERP e che puntano a migliorare il traffico da mobile dei siti web.

Il funzionamento è piuttosto semplice, in quanto il sito che intende creare delle pagine AMP non deve far altro che inserire del codice nelle pagine del proprio sito in modo che Google “prenda” quella pagina e la immagazzini all’interno dei propri server.

In questo modo rende l’esperienza dell’utente che cerca informazioni tramite il proprio Smartphone molto più agevole.

Tuttavia, per la modalità con cui funziona AMP, i siti internet che utilizzano la tecnologia non hanno nessun ritorno in termini di visite al proprio sito internet, in quanto il click che viene effettuato dall’utente resta sui server di Google e da lì, con tutta probabilità, esce.

L’azienda di Mountain View ha deciso quindi di fare una leggera marcia indietro e rendere il link originale della pagina visibile.

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In questo modo l’utente ha più possibilità di andare sul sito da cui la pagina è tratta o poter in ogni caso condividere il link originale e non il link AMP.

Maps si aggiorna e rende più utilizzabile le funzioni relative ai trasporti e ai locali

Chi si sposta spesso tramite i servizi pubblici conoscerà l’utilità della funzione riguardante la possibilità di verificare, prima della partenza, dove e quando poter prendere il servizio di trasporto pubblico più vicino, offerto da Google Maps.

Una funzione, infatti, che tramite l’uso di dati open è in grado di fornire la durata di un tragitto in città.

Ma è una funzione molto meno usabile se la necessità ci impone di trovare al più presto la fermata e gli orari dei servizi più vicini, in quanto prima si deve perdere del tempo ad indicare una meta da raggiungere etc…

Google ha rilasciato (per ora solo su Android) la possibilità di verificare in ogni momento la fermata e gli orari dei servizi pubblici più vicini, grazie a delle nuove icone posizionate in basso sull’applicazione.

weekly marketing recap 13 febb google3

Oltre alle informazioni relative ai mezzi pubblici, grazie alle nuove icone si possono trovare anche le informazioni relative ai luoghi pubblici più vicini o sulla situazione del traffico in quel momento nella zona.

Un modo quindi per rendere alcune informazioni più facili da trovare per l’utente.

Più di 600 milioni di device utilizzano ora Adblock

Secondo una ricerca di PageFair circa l’11% del totale degli utenti connessi nel mondo utilizza un adblock per evitare di vedere i banner pubblicitari sui siti web.

Corrispondono a 600 milioni di device connessi.

Un numero che è aumentato di circa il 30% rispetto all’anno scorso e una problematica che si acuisce per i siti di news di tutto il mondo, abituati a contare sull’indotto generato dalla visite degli utenti.

Ora tutto il settore deve quindi ri-definire la modalità con cui poter recuperare l’introito già perso e che si perderà sempre più nei prossimi anni.

Più della metà del traffico internet mondiale non è umano

Secondo una ricerca di Imperva, più della metà del traffico su internet è generato da bot.

La buona notizia è che secondo la ricerca è aumentato molto il traffico di “bot buoni” ed è diminuito quello di “bot cattivi” (sebbene siano ancora in vantaggio).

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I bot buoni sono quelli che monitorano il web, come gli “spider” di Google, i “bot cattivi” sono quelli che rubano contenuti, che creano pagine spam per intercettare i dati degli utenti, etc.

 

Pinterest presenta un nuovo strumento per trovare oggetti partendo dalle immagini

Pinterest ha presentato Lens, una nuova funzione integrata nell’app di Pinterest, attualmente in beta, che permette, a partire dalla camera del proprio smartphone, di effettuare una ricerca fra i pin per trovare l’oggetto inquadrato online.

weekly marketing recap 13 febb pint

Lens per il momento, dice l’azienda, funziona molto bene per oggetti per la casa, abbigliamento o cibo.

Ovviamente invece che partire da un oggetto che si vede nel “mondo reale” si può partire anche da un Pin, grazie alla funzione “Instant Idea”, e trovare tutti i pin correlati con quello selezionato.

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Inoltre, ora si possono anche comprare gli oggetti direttamente da Pinterest, grazie alla funzione Shop the Look.

Gli articoli da leggere

Su socialmediamarketing.it un utilissimo riassunto di tutto quello che è cambiato nell’algoritmo di Facebook nel 2017 (e che anche noi vi abbiamo raccontato di settimana in settimana nelle nostre weekly). Per i più distratti!

Dario Ciracì su WebinFermento commenta una ricerca sul content marketing e su quanto, per chi ha iniziato a investire in questo approccio, abbia portato benefici. La ricerca è riferita agli USA, ma come sappiamo è solo questione di tempo per quanto riguarda il nostro Paese!

 


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Fonte: https://blog.leevia.com/news-digital-marketing/weekly-marketing-recap-del-13-febbraio/

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WordPress SEO by Yoast è veramente il male?

Sto affrontando un terreno pericoloso. Ma sono un blogger attento, quindi procedo con definizioni chiare. Inizio con questo passaggio: per fare una buona ottimizzazione SEO WordPress non hai bisogno di plugin. O meglio, non è l’estensione che ti permette di ottenere il risultato. Ma è pur vero che plugin come All in One SEO Pack e WordPress SEO by Yoast offrono comodità difficili da ignorare.

Delle comodità, appunto. Un vero esperto SEO non ti dirà mai che è il plugin a fare la SEO. È il professionista a farla, è la sua abilità nell’analisi e nella ricerca a dettare la linea. E a trovare la strada migliore per ottenere determinati risultati. Quindi i plugin sono strumenti al servizio della mano umana.

L’arrivo di WordPress SEO by Yoast

Poi è arrivato il semaforo di Yoast, un surrogato di quella che dovrebbe essere la buona ottimizzazione on page della pagina web. Se sbagli (secondo il plugin) ti becchi il rosso, se fai bene vai sul verde. In qualche caso sull’arancione.

Qui è iniziato il dramma, i SEO ne sfornano una al giorno per stigmatizzare questo strumento demoniaco. Chi si vanterà di aver raggiunto il massimo punteggio sul plugin verrà crocifisso in una sala mensa di fantozziana memoria.

Sembra quasi una macchia, qualcosa da nascondere. C’è gente che usa di nascosto WordPress SEO by Yoast, lo zoccolo duro grida a gran voce: “Io non ne ho bisogno”. Ma è così? Io voglio relativizzare il contributo dell’estensione: è uno strumento ottimo per risolvere problemi non banali e mettere a punto dei dettagli interessanti.

Non voglio che la mia scrittura sia influenzata da un semaforo sordo a qualsiasi alternativa, ma non posso salvare niente? Tutto quello che dice Yoast è sbagliato? È il male sceso in terra?

La leggibilità secondo Yoast

Inizio dal check dedicato alla leggibilità. Yoast individua una serie di passaggi per ottenere un testo leggero, fluido e scorrevole: paragrafi non impegnativi in termini di lunghezza, frasi con meno di 20 parole e massimo 300 elementi tra i titoli. Cosa dicono i manuali dedicati alla scrittura online?

In linea di massima è così. Lo stesso David Ogilvy lasciava questo passaggio: usa parole brevi, frasi brevi, paragrafi brevi. Ma è sempre valido tutto questo? No, molto dipende dal tipo di testo. Un tutorial può seguire lo schema, ma una narrazione o un articolo di opinione può andare oltre questi punti.

wordpress seo by yoast - leggibilità

Il semaforo della leggibilità secondo Yoast.

Soprattutto quelli che indicano delle cifre precise, difficile rimanere nei recinti quando si parla di scrittura. Anche il numero di parole all’interno della frase mi spaventa: vero, dobbiamo puntare alla sintesi. Ma al tempo stesso c’è un ritmo da gestire. La scrittura è anche gestione delle lunghezze e delle distanze. Non sempre la frase minimal funziona, questo è un fatto.

Da leggere: come migliorare la leggibilità online

Tag title e meta description

Passiamo all’ottimizzazione SEO, al semaforo di Yoast. E iniziamo con due elementi: tag title e meta description. Cosa ci dice il plugin in questi casi? Due pallini per voce, la lunghezza e la presenza della keyword nel testo. Sono indici necessari? Dipende, sono aspetti da valutare.

Ritengo utile l’alert che ti impedisce di creare dei testi troppo lunghi nella description. Rischi di presentare un contenuto troncato nella serp. Allo stesso modo può essere decisiva l’indicazione che ti permette di evitare stringhe brevi. L’idea è quella di sfruttare al massimo questo spazio.

La situazione si complica con il tag title. Spesso il titolo vuole incuriosire, diventare un aggancio per portare il lettore verso il contenuto. Va bene avere un riferimento per evitare titoli SEO troppo lunghi, ma a volte puoi ignorare l’avviso inverso. Rispetto alla keyword, invece, il pallino verde può essere un alert: se il tuo obiettivo è posizionarti per quella parola chiave, è utile metterla nel tag title.

Permalink della pagina

Un altro elemento del semaforo: il permalink. Anche in questo caso l’attenzione è dedicata alla lunghezza e alla presenza della keyword. Ora pensa alla definizione di indirizzo web secondo la guida ufficiale di Google, documento centrale per chi lavora in questo universo. Devi creare:

URL semplici da capire comunicano meglio i tuoi contenuti (…). Se il tuo URL contiene parole rilevanti, fornisce agli utenti e ai motori di ricerca più informazioni sulla pagina.

Il suggerimento di Yoast è corretto in linea di principio: l’URL deve essere breve, semplice e capace di descrivere il contenuto. Avere la keyword più importante in questo passaggio può essere utile per comunicare a Google e agli utenti il tema. Confermo la capacità di Yoast di diventare un reminder. Meno d’accordo su come il plugin tratta le stop word, sempre con eccessiva fermezza.

H2 con focus keyword

Un passaggio che puzza di forzatura. Gli H2 sono i titoli che definiscono i vari argomenti dell’articolo. Sono fondamentali per garantire la leggibilità del testo e possono fare la differenza quando li abbini al plugin Table Of Content Plus perché creano un menu interno comodo e gradito agli occhi di Google.

Necessario? Non necessario? A volte vedo delle acrobazie per forzare la focus keyword in questo testo… Io la vedo così: usa questi H2 (ma anche gli H3 e gli H4) per descrivere cosa stai esponendo.

I titoli servono a questo, a introdurre gli argomenti che le persone vogliono leggere. Cerca di scoprire, attraverso l’analisi delle query, cosa vogliono le persone e usa gli header per articolare la pagina.

Da leggere: come ottimizzare tag e categorie del blog

Presenza dei link nel testo

Yoast suggerisce di mettere almeno un link nel testo. Ma perché? Qual è il principio che mi posta a rispettare questa regola? Certo, le fonti sono importanti e lo stesso vale anche per i link interni. Ma perché devi per forza inserire un collegamento ipertestuale? Solo perché te lo ha detto il plugin?

Lunghezza del testo e keyword

Uno dei passaggi più interessanti del plugin WordPress SEO by Yoast: il testo. Qui trovi una serie di indicazioni da affrontare con cura. La prima riguarda la lunghezza, secondo il plugin l’articolo deve essere avere più di 300 parole. Questa indicazione ha creato malintesi infiniti, frotte di web writer vanno in giro portando come riferimento ufficiale 300 parole.

Un parametro inutile. Quanto deve essere lungo un articolo? Devi scrivere il giusto, la quantità necessaria per affrontare un tema nel miglior modo possibile. Ad esempio, devi pubblicare una news con pochi dettagli ma con un potenziale infinito in termini di tempestività: cosa fai? Rispetti le 300 parole? D’altro canto, superare questa soglia ti mette al sicuro dalle critiche? Non credo.

Poi arriva il vero scandalo: la ricorrenza della keyword. Oggi, nel 2017, su Yoast c’è la spunta verde sulla percentuale di parole chiave ripetute nel testo. Allora, ti dico subito: ignora questa storia, è inutile e dannosa per la buona scrittura online.

Quante volte deve essere ripetuta la keyword? Il numero giusto per affrontare l’articolo con chiarezza. Senza ammorbare il pubblico con continue ridondanze. E quanto deve essere lungo il post? Devi esaurire l’argomento senza annoiare e senza lasciare punti insoluti.

Ottimizzazione SEO delle immagini

WordPress SEO by Yoast ci ricorda la presenza del testo alternative tra i fattori dell’ottimizzazione delle immagini. L’aspetto interessante: ti avvisa dell’assenza di questo elemento in una o più immagini. Questa è una cosa buona, un passaggio che può essere d’aiuto a chi inizia a lavorare con il blogging. Anche qui però si rischiano forzature: non dimenticare che il testo Alt è pensato per gli ipovedenti.

Non hai messo la focus keyword?

WordPress SEO by Yoast bacchetta e bolla con il colore rosso il blogger che non inserisce la focus keyword. E che quindi non prende una decisione in merito la parola chiave da ottimizzare. Questo vuol dire che, in base alla sua ottica, ogni articolo dovrebbe avere un obiettivo di posizionamento.

Ma anche no. Ti faccio un esempio: articolo dedicato al caso Moncler. Descrivo la strategia (anzi, l’assenza di strategia) di questo brand nel momento in cui è stato attaccato dal programma Report e conquisto internet: 50.000 visite in un giorno, una cascata di link da siti autorevoli, 10.000 condivisioni su Facebook, 50 euro di Adsense. E un bel po’ di brand awareness.

Un caso di newsjacking? Una buona gestione del timing? Può essere, ma cosa devo mettere nella focus keyword di Yoast? Moncler? Devo ottimizzare l’articolo con la parola chiave Moncler? Per ottenere cosa? Ci possono essere articoli che hanno come unico obiettivo sedimentare il rapporto con la community, alimentare la discussione, creare relazioni. Quindi quel pallino rosso è un affronto.

Da leggere: SEO copywriting, come usare le keyword

Buttiamo tutto di Yoast?

Giammai. Il semaforo è un elemento che trae in inganno e rischia di diventare un falso riferimento. Però Yoast non è solo questo, offre una serie di strumenti interessanti per migliorare il tuo blog e facilitare una serie di operazioni. Ad esempio ti consente di aggiungere un testo nel feed rss per inserire una firma o magari un link (utile quando gli aggregatori rubano i contenuti).

wordpress seo by yoast - twitter card

Attivare le Twitter Card con Yoast.

Inoltre con questo plugin puoi gestire al meglio tag title e description di tutte le pagine del blog, anche di tag e categorie. Inoltre puoi attivare le Twitter Card, fondamentali per aumentare le visite, e aggiungere un’immagine di default per le condivisioni social, da usare quando viene condivisa la home page una pagina senza visual. Ci sono tante funzioni di Yoast che possono fare la differenza.

Il semaforo di Yoast non è il male

No, non è il male. Però può diventare pericoloso per chi sta muovendo i primi passi in questo settore. Può essere il peggior nemico del blogger. Il problema nasce quando lo si usa senza accendere il cervello, guardandolo come fine e non come tool raffinato ma non paragonabile alla complessità di Google: puoi avere anche una marea di semafori rossi e posizionarti senza problemi.

È fondamentale contestualizzare questo strumento e usarlo per quello che è veramente: un plugin in mano a persone che lo devono usare con competenza. Avere tutti i punti verdi non ti aiuterà a posizionarti, soprattutto se hai inserito una focus keyword inutile.

A cosa serve avere il via libera da Yoast con la parola chiave “Facebook”? A niente, una pura illusione. Io WordPress SEO by Yoast lo uso come semplice checklist, per inserire tag title e description che preferisco e poi sfrutto le funzioni avanzate che mi permettono di lavorare sui social. Sei d’accordo?

Ciao! WordPress SEO by Yoast è veramente il male? è un post scritto da Riccardo Esposito. Scarica l'e-book gratuito "Keep Calm and Write" e seguimi su Google Plus.



Fonte: http://www.mysocialweb.it/2017/02/13/wordpress-seo-yoast-e-veramente-il-male/

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Zecca dello Stato Concorsi per 23 Tecnici a Roma e Foggia

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Investimenti e nuove assunzioni proprio mentre si palesa lo spettro della “concorrenza” dello stabilimento di Verrés, in Valle d’Aosta. Le targhe continueranno ad essere prodotte in Capitanata.

Concorsi Zecca dello statoLe notizie trapelate nei giorni scorsi dal Poligrafico di Foggia fanno ben sperare per il rilancio dello stabilimento. I nuovi investimenti sulle linee produttive, infatti, ammonterebbero a 52 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti 20 milioni circa per riqualificare i capannoni ormai obsoleti e bonificare il parco paglia. Soldi freschi che dovranno dare nuova linfa all’impianto realizzato negli anni Trenta.

Durante l’ultimo incontro tra l’amministratore delegato dell’Ipzs, Paolo Aielli, i sindacati e il consigliere di amministrazione Michele Vaira, sarebbero emerse notizie confortanti.

 

Tra le novità impiantistiche previste, c’è la macchina olografica per le carte speciali e una seconda macchina continua per la produzione di carta filigranata. Inoltre, in via del Mare verrà implementata una seconda unità di Disaster-Recovery, centro di custodia dei dati sensibili.

 

Tutto questo porterà a nuove assunzioni, come riferito dall’amministratore delegato. Si tratta di 25 inserimenti in organico da effettuare, presumibilmente, all’inizio del 2017. Prima bisognerà completare però la selezione tra 130 aspiranti e risolvere il nodo dei 29 giovani assunti un anno fa (a tempo determinato) che non potranno essere stabilizzati fino al 2018, per via dei vincoli predisposti dal decreto Madia. I sindacati, per il momento, sembrano soddisfatti del “piano” varato dopo l’allarme del trasferimento delle produzioni al Nord. Ma restano molte criticità da risolvere nel breve periodo per dimostrare la volontà politica reale dell’impegno sullo sviluppo della cartiera di Foggia.

 

Al Momento sono diversi i Concorsi in scadenza a fine mese per le nuove Assunzioni alla Zecca dello Stato, che vi riepiloghiamo qui:

  • 3 GEOMETRI
  • 3 PERITI ELETTRICI
  • 3 PERITI MECCANICI
  • 2 PROGETTISTI EDILI
  • 2 PROGETTISTI ELETTROTECNICI
  • 2 PROGETTISTI IDRICO-MECCANICI
  • 2 PROGETTISTI PREVENZIONE INCENDI
  • 1 PROGETTISTA STRUTTURALE
  • 1 DISEGNATORE GRAFICO
  • 1 RESPONSABILE DELLA SICUREZZA E AMBIENTE
  • 3 ADDETTI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

 

Tutti gli interessati alle future assunzioni presso l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato possono collegarsi alla pagina Lavora con noi della società, da cui visionare le posizioni aperte ed inviare il curriculum vitae tramite l’apposito form online. Le Candidature vanno inviate entro il 23 Febbraio 2017

www.ipzs.it/ext/offertelavoropubblicate.do

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Fonte: http://www.circuitolavoro.it/88788/zecca-dello-stato-concorsi-2017